
Pagine: 179
Prezzo: euro 18,00
Le lupe
di Pierre Boileau, Thomas Narcejac – Adelphi
Lione, 1941. Fuori, la guerra, l’occupazione, il coprifuoco, il razionamento. Dentro, nell’immenso appartamento borghese, buio, deserto e polveroso, come «perduto al fondo del tempo», due donne temibili e un uomo che pensava di usarle per i propri scopi – e invece somiglia sempre più a un condannato a vita. E dire che, quando si era presentato in casa della «madrina di guerra» del suo compagno di prigionia Bernard (morto durante la loro evasione dallo Stalag), Gervais era convinto di avercela fatta: si era spacciato per l’amico, la donna e la di lei sorella minore lo avevano accolto (almeno in apparenza) con assoluta fiducia, e lui si era lasciato avvolgere in un tiepido bozzolo di carezzevoli premure, riuscendo a sedurle entrambe senza troppa fatica. O forse erano state loro a sedurlo… e quel tiepido bozzolo non era che una ragnatela inestricabile… Quando ne arriverà una terza, di donna, la sorella di Bernard, il gioco si farà durissimo. Se non altro perché la posta è un’eredità di venti milioni di franchi. A poco a poco, tra ambiguità, sottintesi e secondi fini (tutti deliziosamente malvagi), assisteremo a una vertiginosa partita di scacchi, in cui da ogni frase e da ogni sorriso sembra nascere una minaccia, e ogni mossa può essere mortale. Dando prova, ancora una volta, di una prodigiosa abilità, la «coppia diabolica» del noir francese fa crescere la suspense fino all’ultimo, crudelissimo colpo di scena, e ci regala un romanzo claustrofobico che, a distanza di quasi settant’anni, non ha perso nulla del suo fascino sinistro
Thomas Narcejac è nato a Rochefort-sur-Mer. Dopo gli studi universitari diventa professore di lettere e filosofia al liceo Clémenceau di Nantes fino al 1968, quando si ritira a Nizza. Appassionato di letteratura poliziesca, pubblica diversi romanzi prima di incontrare Pierre Boileau nel 1948.
La loro produzione conta più di quaranta romanzi (fra noir, gialli per ragazzi e rifacimenti di Arsène Lupin), quattordici collaborazioni cinematografiche (romanzi adattati e sceneggiature originali – fra le altre, quella con Alfred Hitchcock per La donna che visse due volte, tratto dal loro romanzo D’entre les morts, e quello con Henri-George Clouzot su I diabolici da Celle qui n’était plus).
Da ricordare, infine, il saggio a quattro mani Le roman policier, indispensabile per chiunque voglia avvicinarsi al mondo di questi due autori.
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