
Pagine: 360
Prezzo: euro 19.50
Una donna nell’ombra
di Silvia Di Natale – edizioni Clichy
Che cosa significa essere la figlia di un padre come Cesare Lombroso, antropologo, psichiatra, criminologo di fama mondiale? Gina cresce a Torino nell’ambiente anticonformista della colta famiglia ebrea, e appena dodicenne comincia ad aiutare il padre nel suo lavoro di studioso e divulgatore. Dimostra capacità intellettuali non comuni, eppure i genitori tardano a riconoscerle, tanto sono abituati a considerarla solo una bambina buona che si occupa degli altri. Gina vorrebbe studiare medicina, ma finisce per iscriversi a lettere, perché lo studio della medicina è considerato disdicevole per una ragazza come lei. In questa scelta sta già tutto il suo dramma: da sempre abituata a subordinare i propri desideri a quelli degli altri, preferisce rinunciare alle proprie inclinazioni pur di non dispiacere le persone che ama. Alla fine, dopo la laurea in lettere, prenderà anche quella in medicina; ha doti di scrittrice e idee originali, eppure fatica a uscire dalle orme del padre, a far valere la propria volontà, a imporsi sul marito Guglielmo Ferrero, a seguire le proprie inclinazioni al di là del ruolo di sposa e madre. Seguendo le vicissitudini di Gina e di Guglielmo, celebre storico e letterato, il romanzo si snoda per più di settant’anni di storia da Torino a Firenze, dalle capitali europee all’America, fino a quando, per fuggire alle persecuzioni del regime fascista, la coppia sceglie l’esilio e si trasferisce a Ginevra, dove si prodiga a favore degli esuli che giungono dall’Italia. “Una donna nell’ombra” racconta una straordinaria vicenda umana, sentimentale, politica, professionale, narrata attraverso una sorta di «diario ritrovato» della protagonista. Proponendo uno stile ricco, a tratti quasi epico, di grande ampiezza e respiro, ma anche capace di narrare le piccole cose, le delusioni, le speranze, le apparenti luci e le virgole storte della vita, Silvia Di Natale inventa un nuovo modello di romanzo storico, restituendoci la vita di una donna intellettuale, eccezionale eppure così straordinariamente vicina a noi
Silvia Di Natale
Nel 1975 si trasferisce in Germania, prima a Monaco, dove insegna nei corsi per lavoratori italiani ed è assistente alla cattedra di Sociologia dei paesi in via di sviluppo, poi a Ratisbona. Come sociologa ha condotto ricerche sui braccianti dell’Andalusia, sui pastori sardi e sull’aggressività giovanile. Ha fatto ricerca all’Università di Monaco, Ratisbona e Hildesheim ed è stata presidente del “Consiglio degli stranieri” del comune di Ratisbona. È nota anche come scultrice: dopo aver lavorato con marmo, terracotta e bronzo passa al legno e ottiene riconoscimenti con una serie di mostre (l’ultima, Parole nel legno, è dedicata alla guerra nel Kosovo).
Attualmente vive tra Ratisbona e Sestino, in provincia di Arezzo.
Tra le sue opere: Kuraj (Feltrinelli – Premio Bagutta Opera prima e Premio Donna Città di Roma, 2000), L’ombra del cerro (Feltrinelli, 2005 – Premio Grinzane Cavour, Sez. narrativa italiana 2006; Finalista Premio Letterario Chianti 2007; Premio Francesco Serantini 2007), Il giardino del luppolo (Feltrinelli, 2004)e Vicolo verde (Feltrinelli, 2008)
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