Pagine: 266
     Prezzo: euro 24,00

Vita eterna
di Dara Horn – Atlantide edizioni

Noi, esseri mortali, quando siamo giovani non pensiamo alla morte e quando entriamo nell’ultima stagione della nostra vita e, osservando la clessidra che scandisce il tempo della nostra esistenza, ci rendiamo conto che i granellini di polvere nella sua parte superiore si riducono sempre di più, vorremmo prolungare il più possibile la nostra permanenza su questa terra, vorremmo fermare quei sottilissimi granellini impedendo quel sempre troppo veloce, almeno ai nostri occhi, scorrere verso il basso, in una parola vorremmo esseri eterni. Il distacco dalla vita ci spaventa quasi sempre. Il pensarci mortali ci riempie di ansie e paure, il tempo non ci sembra sufficiente a fare tutto quello che desidereremmo fare e per questo vorremmo aspirare all’immortalità. Ma siamo  proprio sicuri che una vita eterna ci renderebbe felici?

A leggere il romanzo di Dara Horn, giovane scrittrice americana (1977) inserita dalla rivista Granta tra i migliori giovani narratori a stelle e strisce, qualche dubbio ci viene.

Il libro s’intitola, non a caso, “Vita eterna” e narra l’esistenza di due ragazzi, Rachel ed Elazar, nati a tempi della dominazione romana in Palestina i quali, per salvare la vita del loro figlio gravemente malato, sacrificano la loro morte. Detta così, a noi esseri umani del Ventunesimo secolo, sempre persi dietro a mille cose inutili, può sembrare uno scambio molto vantaggioso, ma in realtà come dirà Rachel “la parte difficile non è vivere per sempre. É rendere la vita degna di essere vissuta”. 

Essere eterni è tutt’altro che una benedizione e lo scoprirà Rachel che vedrà morire i suoi amori, i suoi figli e i suoi nipoti, completamente insoddisfatta di una vita sine die.

Una trama molto originale che ci costringe a riflettere sull’importanza del tempo che abbiamo a disposizione e, soprattutto, sulle decisioni che quotidianamente siamo chiamati a prendere, decisioni che proprio grazie alla limitatezza della nostra vita possono essere irreversibili, ma, in fondo, è proprio questo che rende unico ogni nostro giorno di vita su questa terra.

Non aspiriamo, quindi, all’eternità, aspiriamo a rendere indimenticabile la nostra vita, almeno ai nostri occhi. Sembra essere questo il messaggio che ci possiamo portare a casa dopo aver letto “Vita eterna”. Messaggio non da poco, direi, e ancora più importante in questi giorni in cui siamo costretti a fare i conti con il tanto tempo a disposizione.

Dara Horn

Dara Horn è nata nel New Jersey nel 1977, ha un dottorato in letteratura ebraica e yiddish e abita a New York. Nel 2002 ha pubblicato In the Image ed il suo secondo romanzo, Il mondo che verrà (Il Saggiatore 2007), è stato tradotto in undici lingue. Nel 2007 la rivista letteraria “Granta” l’ha inclusa tra i 25 migliori giovani narratori americani.