Come ombra che declina
autore: Antonio Muñoz Molina
editore: 66th&2nd
pagine: 487
traduttore: C.A. Montalto
prezzo: euro 20,00
anno pubblicazione: 2018
Parte romanzo storico, parte auto fiction, Come ombra che declina è un’opera che intreccia le storie di tre uomini: James Earl Ray nel 1968, al centro di una caccia all’uomo internazionale; Antonio Muñoz Molina trentenne e infine l’autore nel presente.
“Antonio Muñoz Molina è un uomo profondamente originale e ha scritto un romanzo come non ce ne sono altri: in parte fiction, in parte memoir, in parte meditazione in cui il mondo interiore di un assassino in fuga – e non un generico assassino ma James Earl Ray, l’assassino di Martin Luther King – è giustapposto a quello dello scrittore in cerca della propria voce” – Salman Rushdie
“Una panoramica immensa e luminosa… una delle tante meraviglie di questo romanzo è il modo in cui Molina intreccia il personale e il politico” – The Independent
“Una narrazione incredibilmente vivida che si dispiega con intensità ipnotica attraverso un continuo intrecciarsi del tempo e della memoria. Un romanzo tolstojano per proporzioni, intensità emotiva e onestà intellettuale” – The Economist
È il 4 aprile del 1968. Dalla finestra di una pensione di Memphis, James Earl Ray punta un fucile verso l’esterno e spara: un attimo dopo Martin Luther King è a terra. Morirà di lì a poche ore in ospedale. Per due mesi l’assassino riesce a sfuggire alle autorità usando un passaporto falso che lo ha portato in Europa. Mentre tutto il mondo lo sta cercando, Ray è all’hotel Portugal di Lisbona, dove attende con ansia un visto per l’Angola. Il documento non arriverà mai, e Ray passerà i suoi ultimi dieci giorni di libertà passeggiando per Lisbona sotto una falsa identità. Avendo accesso a file FBI recentemente resi pubblici, Antonio Muñoz Molina ricostruisce le ultime mosse di Ray attraverso la capitale portoghese, portandoci nella sua mente sconvolta da un passato problematico e dal crimine che ha commesso. Ma seguire i passi di un altro equivale sempre a fare i conti con sé stessi, così i luoghi, le abitudini e gli incubi di Ray illuminano i ricordi della Lisbona di Muñoz Molina, quando da impiegato comunale con la passione per la scrittura, chiedeva alla città di dare forma ai suoi sogni. Parte romanzo storico, parte auto fiction, Come ombra che declina è un’opera che intreccia le storie di tre uomini: James Earl Ray nel 1968, al centro di una caccia all’uomo internazionale; Antonio Muñoz Molina trentenne, nel 1987, in cerca della voce letteraria che lo porterà alla stesura del suo esordio, L’inverno a Lisbona; e infine l’autore nel presente, impegnato in una profonda riflessione sulla sua vita e sulla forma del romanzo come uno strumento per immaginare il mondo attraverso gli occhi di qualcun altro.Richard è un filologo classico in pensione, quasi per caso entra in contatto con un gruppo di africani alloggiati in un campo profughi di Berlino. È un uomo solo, vedovo e senza figli, e ha molto tempo a disposizione; in quel luogo si scoprirà capace di ascoltare le vite degli altri, le peripezie e le vicissitudini di chi viene dal Ghana, dal Ciad, dalla Nigeria, storie di lutto, fame, guerra, coraggio e difficoltà. Nel dialogo con gli esuli Richard scorge un’umanità a tratti capace di essere innocente e integra. La sua cultura classica funge da elemento rivelatore, lo aiuta a immergersi in un mondo e in una diversa visione del mondo, a confrontare valori a volte contrapposti. L’antichità e la modernità, l’universalismo e l’interesse individuale, il difficile bilanciamento tra gli ideali e la sopravvivenza. Gli uomini a cui pone le sue domande sono riusciti ad arrivare a Berlino nell’autunno del 2013, dopo essere sbarcati a Lampedusa. Sono quattrocento stranieri in terra straniera, e tutto per loro è diverso, difficile, alieno. Prima si accampano in una piazza del quartiere Kreuzberg per chiedere aiuto e lavoro, ma la polizia li sgombera e li ricovera nella zona orientale della capitale. Vitto e alloggio, una prima conquista, e poi un corso per apprendere la nuova lingua. Ma per loro, come per quasi tutti quelli che sono scappati dai paesi di origine per approdare in Europa in cerca di un rifugio e di una casa, la normalità è una conquista difficile.
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