Tutto è jazz

autore:  Lili Grun
editore: Keller
prezzo: euro 15,50
pagine: 208
data pubblicazione: 2018

La vita, a vent’anni, dovrebbe essere lieve, spensierata e priva di preoccupazioni. La vita, nella Berlino degli anni ’30, non può essere semplice, soprattutto per dei giovani ricchi solo delle proprie aspirazioni. Elli lascia Vienna perché, nella città tedesca, intravede la possibilità di realizzare il suo sogno di attrice, sentendosi viva solo nel momento in cui calca il palcoscenico e, a casa, solo tra gli applausi del pubblico. Il successo arride a pochi e le difficoltà a molti, come avranno modo di constatare la ragazza e i suoi compagni, fondatori del Jazz Kabarett, progetto che, se in un primo momento li risolleva dal lastrico, ben presto affonderà insieme alle certezze dei suoi ideatori.

Tra morti inaspettate e un costante bisogno di autorappresentazione attuabile grazie a rarissime cene prelibate e a una falsificazione dello sfarzo, il romanzo tratteggia magistralmente la precarietà della gioventù degli anni precedenti il secondo grande conflitto mondiale, tematica quanto mai attuale che consente al lettore di percepire una certa affinità con una protagonista che di anni ne ha ventuno, esteriormente ne dimostra quattordici ma, talvolta, sente di averne cento.

Non solo fiction. “Tutto è Jazz” è (quasi) un’autobiografia nella quale l’autrice sembra predire la propria imminente sventura, controbilanciandola con la fervente necessità di divorare ogni singolo attimo dell’esistenza, facendo della speranza la sua vera forza motrice. Una prosa essenziale che molto dice attraverso dialoghi ficcanti e scenografie che fanno del quotidiano il loro punto di forza e il loro valore aggiunto. Un libro che si legge in poco tempo ma che possiede una potenza narrativa tale da essere ricordato a lungo.