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Prezzo: euro 16,00
Confessione di mezzanotte
di Georges Duhamel – Ago edizioni
Parigi, primo Novecento. La Belle Epoque ha invaso le strade della capitale francese e il progresso sembra essere l’unica alternativa per vivere un’esistenza al passo con i tempi. Louis Salavin ha altro a cui pensare. Impiegato della ditta Socque et Sureau, con la piatta mansione di correggere testi sulle trebbiatrici, mal sopporta i suoi colleghi in carriera, lo squillo del telefono e la sua vita in generale. Un giorno, mentre tempera una matita per romperne nuovamente la mina, Salavin viene chiamato nell’ufficio del signor Sureau per controllare delle carte da firmare. Ma nell’attesa la sua attenzione viene catturata da un particolare: l’orecchio del signor Sureau. Quell’angolo di pelle esercita un potere magnetico e fatale su Salavin, al punto che l’istinto di toccarlo scavalca infine il buon senso, impendendogli di reprimere il desiderio: licenziato in tronco. Senza più i suoi punti di riferimento comincia a vagare per Parigi, alternando confusamente momenti di euforia agli abissi della depressione, oscillando così tra buoni propositi e piani delittuosi. Georges Duhamel presenta al lettore un personaggio la cui materia umana è composta dai chiaroscuri delle contraddizioni, dalle sabbie mobili delle insicurezze, dai dubbi, laceranti, che lo condannano all’irresolutezza. È l’uomo moderno che perde il legame con il primordiale e si chiude in una vita che non gli appartiene e quando finalmente se ne libera, l’illusione di aver ripreso il controllo della propria esistenza sfocia nell’ansia del peso della libertà. Un romanzo degli anni Venti che non si fatica, a più di un secolo di distanza, a sentire vicino e senza tempo, capace di adempiere quella che è forse l’unica funzione universale della letteratura: indagare l’animo umano nelle sue declinazioni sempre diverse
Georges Duhamel
(Parigi 1884 – Valmandois 1966) scrittore francese. Partecipò come medico alla prima guerra mondiale, esperienza che gli ispirò due drammatiche testimonianze: Vita dei martiri (Vie des martyrs, 1917) e Civiltà (Civilisation, 1918). Fra le altre sue opere spiccano due ampi cicli narrativi: Vita e avventure di Salavin (Vie et aventures de Salavin, 5 voll., 1920-32), Cronache dei Pasquiers (La chronique des Pasquiers, 10 voll., 1933-44). In essi la critica della civiltà industriale viene svolta in nome di un ideale di vita fondato sulla libertà spirituale e sul progresso morale, in chiave umanitaria e più spesso intimista.
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