Cronosisma
autore: Kurt Vonnegut
editore: Minimum Fax
prezzo: euro 21,00
pagine: 250
data pubblicazione: 2016
Come reagireste a un cronosisma? Cosa fareste nel caso in cui l’universo, improvvisamente, decida di cessare la sua espansione e, al contrario, contrarsi? È ciò che successe il 13 febbraio del 2001, allo scoccare delle 14.27 newyorkesi, quando il mondo pensò bene di ritrarsi di dieci anni, rigettando la razza umana al 17 febbraio 1991, ore 7.51 del fuso orario di San Diego. Ne approfittereste per rimediare agli errori commessi, tornando sui vostri passi e scegliendo di agire diversamente? Risposta negativa. Il cronosisma non prevede possibilità di cambiamento ma solo di replica, perché l’animo umano ha la strana tendenza a ripetere sempre gli stessi, spesso nefandi, sbagli. E il tutto sembra ancora più profetico se si osserva la data predisposta dall’autore per l’avvenimento, inspiegabilmente coincidente con l’anno di una delle maggiori carneficine attuate dagli uomini contro i loro simili, l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre.
Pubblicato per la prima volta nel 1997, “Cronosisma” rappresenta l’ultima fatica letteraria del poliedrico Vonnegut, configurandosi come un testamento ideologico e un compendio delle sue opere: ecco ricomparire Kilgore Trout, personaggio ricorrente nei romanzi dello scrittore e suo alter ego, così come i richiami alle vicende di vita reali dello stesso, dall’impegno militare nelle Ardenne al periodo di prigionia tedesco, dal bombardamento di Dresda alla pletora di attività lavorative espletate prima di potersi dedicare unicamente alla composizione di libri.
Ibridando fiction e autobiografia, l’autore emette un’aspra denuncia delle ipocrisie della storia e delle idiosincrasie della società novecentesca, la quale sembra non poter rinunciare all’autodistruzione: le bombe atomiche, i vizi come il gioco d’azzardo e l’alcolismo, gli effetti collaterali delle case farmaceutiche e le guerre altro non sono che un “infruttuoso tentativo dell’umanità di commettere suicidio”. La commistione di fantascienza ed echi esistenzialisti rende ancora più evidente l’assurdità della vita, condotta per lo più incoscientemente e percepita come qualcosa di scontato e dovuto; ed è proprio nella letteratura, definita nella prefazione di Nicola La Gioia come “l’arte di dire la verità attraverso la finzione”, che Vonnegut trova lo strumento per esprimere e diffondere questa sua profonda convinzione, attraverso la consueta prosa graffiante e non distante dal tragicomico.
Consigliato a chi già apprezza l’autore ma anche a chi ancora non lo conosce, a coloro che vogliono leggere la storia mondiale del ‘900 attraverso uno sguardo solo apparentemente disincantato e a coloro che non hanno paura di esplorare nuovi territori lettarari.