Dei nostri fratelli feriti

autore:  Joseph Andras
editore: Fazi
prezzo: euro 16,00
pagine: 140
data pubblicazione: 2017

Con una scrittura tagliente, cruda, mai alla ricerca del consenso, Joseph Andras, giovane scrittore francese, ci regala un libro autentico:
una storia vera che verso la fine degli anni ’50 creò non pochi imbarazzi al governo francese.

Algeri, 1956: Fernand Iveton, operaio francese nato in Algeria (allora colonia francese), iscritto al partito comunista, è deciso a ribellarsi al regime colonialista e a combattere per la dignità e la libertà del popolo algerino, lontano dall’immobilismo del partito comunista, e lontano dagli eccidi sommari del FNL.

Fernand partecipa ad un attentato piazzando una bomba all’interno di un locale abbandonato della fabbrica in cui lavora, un atto di sabotaggio senza morti.
Denunciato e arrestato, viene prima torturato e poi condannato a morte.
Nonostante tutte le prove e le testimonianze provassero che la bomba non avrebbe potuto uccidere nessuno (bomba mai esplosa) , Iveton viene ghigliottinato nel febbraio del ’57.

Con uno stile amaro, Andras ci regala il ritratto di un uomo, la sua militanza, gli amori, le paure; il ritratto di un uomo che ha creduto fino all’ultimo nella grazia da parte dello stato francese:

La Francia dei Diritti dell’uomo, dei diritti dell’Uomo, non gli era mai riuscito di capire dove andasse la maiuscola. 

Un libro necessario, un esordio potentissimo, che emoziona ed indigna, un libro straziante, un libro che è un atto d’amore per la libertà.