
Pagine: 260
Prezzo: euro 12,00
Diario 1941-1943
di Etty Hillesum – Adelphi
All’inizio di questo Diario, Etty è una giovane donna di Amsterdam, intensa, passionale, intricata in varie storie amorose. Legge Rilke, Dostoevskij, Jung. È ebrea, ma non osservante. I temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. Poi, a poco a poco, la realtà della persecuzione comincia a infiltrarsi fra le righe del diario. Etty registra le voci su amici scomparsi nei campi di concentramento, o uccisi o imprigionati. Un giorno, davanti a un gruppo sparuto di alberi, trova il cartello: «Vietato agli ebrei». Un altro giorno, certi negozi vengono proibiti agli ebrei. Un altro giorno, gli ebrei non possono più usare la bicicletta. Etty annota: «La nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sarà chiuso intorno a noi e nessuna persona buona che vorrà darci aiuto lo potrà oltrepassare». Ma, quanto più il cerchio si stringe, tanto più Etty sembra acquistare una straordinaria forza dell’anima. Non pensa un solo momento, anche se ne avrebbe l’occasione, a salvarsi. Pensa a come potrà essere d’aiuto a quei molti altri che stanno per condividere con lei il «destino di massa» della morte amministrata dalle autorità tedesche. Confinata a Westerbork, campo di smistamento da cui un giorno sarà mandata ad Auschwitz, Etty esalta ancora in quel «pezzo di brughiera recintato da filo spinato» la sua capacità di essere un «cuore pensante».
Se la tecnica nazista consisteva innanzitutto nel provocare l’avvilimento fisico e psichico delle vittime, si può dire che su Etty abbia provocato l’effetto contrario. A mano a mano che si avvicina la fine, la sua voce diventa sempre più limpida e sicura, senza incrinature. Anche nel pieno dell’orrore, riesce a respingere ogni atomo di odio, perché renderebbe il mondo ancor più «inospitale». La vita, quella protetta della sua stanza di ragazza e quella torturata della baracca in cui vive, le passa davanti agli occhi senza soluzione di continuità. La disposizione che ha Etty ad amare è invincibile. Un giorno aveva annotato: «“Temprato”: distinguerlo da “indurito”». E proprio la sua vita sta a mostrare quella differenza. Così la testimonianza di Etty rimane fra le più preziose che la persecuzione degli ebrei ci abbia lasciato.
Nata nel 1914 in una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, Etty Hillesum è morta ad Auschwitz nel novembre 1943. Questo suo diario, fortunosamente salvato e passato poi di mano in mano, è stato finalmente pubblicato nel 1981 dall’editore De Haan, con immenso successo, paragonabile a quello che accolse il Diario di Anna Frank, in Olanda e molti altri paesi
Etty Hillesum
Il padre insegnava lingue classiche; la madre, russa, arrivò ad Amsterdam in seguito a un pogrom. La coppia si sposò nel 1912 ed ebbe, oltre a Etty, due figli maschi: Michael e Jacob.
La famiglia seguì gli spostamenti del padre.
Etty si laureò in giurisprudenza all’Università di Amsterdam, l’ultima città dove avrebbe abitato.
Si iscrisse anche alla facoltà di Lingue Slave e all’inizio della guerra si interessò alla psicologia junghiana.
I suoi studi furono interrotti a causa dalla guerra.
Intelligenza precoce e brillante. Nel 1942, lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico, le si offrì anche l’opportunità di salvarsi dalla persecuzione che i nazisti stavano mettendo in atto nei confronti degli ebrei, ma decise di non avvalersi di quell’opportunità, scegliendo di condividere invece la sorte del suo popolo.
In seguito avrebbe prestato servizio nel campo di transito di Westerbork, come assistente sociale.
I genitori e i fratelli sarebbero stati internati tutti nello stesso campo di Westerbork, e il 7 settembre 1943 tutta la famiglia, tranne jacob, fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz.
Mentre lei, i genitori e il fratello Michael morirono dopo poco tempo dal loro arrivo, l’altro fratello, Jacob, invece avrebbe perso la vita a Lubben, in Germania, dopo la liberazione, il 17 aprile 1945, durante il viaggio di ritorno in Olanda.
In Italia sono stati pubblicate le sue lettere degli anni 1941-1943, i Diari dello stesso periodo e le Pagine mistiche
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