
Pagine: 208
Prezzo: euro 18,00
Il caso Deruga
di Richarda Huch – L’Orma editore
Monaco, inizi del Novecento. In un ricco appartamento, una signora viene trovata morta nel suo letto. Presto si scopre che il decesso non è dovuto al decorso della malattia che affliggeva la vittima, bensì a una dose letale di veleno. I sospetti ricadono subito sull’ex marito, il medico italiano Sigismondo Enea Deruga. Gli indizi contro di lui, il suo atteggiamento sprezzante in aula e la diffusa diffidenza nei confronti dello straniero sembrano averlo già condannato, tanto più da quando si è scoperto che era l’unico beneficiario dell’eredità lasciata dalla donna. Ma questa non è la sola sconcertante rivelazione che emerge dal processo… Modellando un protagonista dal carattere ambiguo e affascinante, «Il caso Deruga» chiama alla sbarra personaggi spesso mossi da pregiudizi e da segreti interessi, per raccontare con garbo e ironia la tenacia dei vecchi amori e le insidie delle verità troppo semplici, giungendo a sollevare questioni etiche vaste e sorprendentemente attuali. Con questo appassionante romanzo, nel 1917 la storica e intellettuale Ricarda Huch si concesse una divertita incursione nel giallo dando alle stampe uno dei primissimi legal thriller della storia
Ricarda Huch
(Braunschweig 1864 – Schönberg 1947) scrittrice, filosofa, storica e saggista tedesca. Studiò all’Università di Zurigo e fu una delle prime donne a laurearsi, in Filosofia e Storia, nel 1891. Fu la prima scrittrice a essere ammessa all’Accademia delle arti prussiana nel 1926, ma con l’avvento del nazismo si dimise per opporsi all’antisemitismo del regime. Sposata in prime nozze a un italiano, visse per qualche anno in Italia. Notissima è la sua opera critica Il romanticismo (Die Romantik, 1899-1908).
Dedicò vari scritti alla storia del risorgimento italiano: Risorgimento (1908), La difesa di Roma (Die Verteidigung Roms, 1907), La lotta per Roma (Der Kampf um Rom, 1908), La vita del conte Federico Confalonieri (Das Leben des Grafen Federigo Confalonieri, 1910). In Italia è ambientato il suo noto romanzo, Dal vicolo del trionfo (Aus der Triumphgasse, 1902).
In Memorie di Ludolf Ursleu junior (Erinnerungen von Ludolf Ursleu dem Jüngeren, 1893) e Vita somnium breve (1903) la H. affrontò il tema del conflitto fra la vita dell’artista e la vita borghese. Tra il 1912 e il 1914, avvalendosi di una ricca documentazione, scrisse La grande guerra in Germania (Der grosse Krieg in Deutschland), grandiosa rappresentazione delle devastazioni morali e materiali della guerra dei trent’anni. Nel 2017 Ponte alle Grazie ridà alle stampe L’ultima estate, definito da Cesare Cases «un racconto psicologico spalmato di giallo»
Recensione
Mandaci la tua recensione su questo libro, la pubblicheremo sul nostro sito.
Iscrizione Newsletter