Pagine: 142
     Prezzo: euro 16,00

La vita involontaria
di Brianna Carafa – Cliquot edizioni

«Mia madre morì alla mia nascita. Mio padre in guerra, quando avevo circa undici anni. Fui allevato da una zia che si dimostrò molto buona con me. Poi morì anche lei e, con l’incoraggiamento di un amico assai colto e intelligente, venni a Vallona per studiare filosofia.» Può davvero, la vita, ridursi a un elenco di eventi che determinano chi siamo in maniera irreversibile e del tutto involontaria? È questa l’incessante, sottesa domanda che spinge il giovane Pintus a lasciare il mare e i “Tetti Rossi” di Oblenz per avventurarsi in una città di estranei, di desideri incerti e fuorvianti, rassicurante nella sua magnanima indifferenza. Il prezzo da pagare sarà la distruzione di tutto quanto c’era prima: affetti, illusioni, ricordi, amicizie, tutto cancellato da una necessità assoluta di autodeterminazione, di riconoscersi tra le pieghe della volontà altrui e le diversioni arbitrarie del Caso. Pubblicato da Einaudi nel 1975, La vita involontaria si pone nel solco della migliore letteratura mitteleuropea per atmosfere, sensibilità e intenzione. Prefazione di Ilaria Gaspari

Brianna Carafa

discende da una nobile famiglia napoletana. Di madre polacca, cresce in un ambiente raffinato aperto ai più importanti influssi culturali europei e popolato da figure femminili forti ed emancipate. A Roma studia architettura e psicologia, divenendo infine psicanalista.

Entrata a far parte del gruppo di poeti e intellettuali che si riuniscono intorno alla figura di Angelo Maria Ripellino, nel 1957 pubblica il volume Poesie (Carucci) e negli anni pubblica diversi racconti sulle riviste “Botteghe Oscure” e “Paragone Letteratura”, da Cliquot raccolti nel volume Gli angeli personali (2021). Con la casa editrice Einaudi pubblica i suoi unici due romanzi: La vita involontaria, finalista al Premio Strega nel 1975 (Cliquot, 2020), e Il ponte nel deserto, uscito nel 1978 poco dopo la sua prematura morte

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