
Pagine: 496
Prezzo: euro 19,50
L’amante del vulcano
di Susan Sontag – Nottetempo editore
Nella New York di fine Novecento Susan Sontag decide di scrivere un romanzo dal forte sapore storico, ambientandolo nella Napoli di fine Settecento, metropoli fastosa e disperata alle prese con la Rivoluzione che darà vita alla Repubblica Napoletana. Al centro del racconto un uomo all’apparenza algido e distaccato, animato da un’indomabile passione per il vulcano almeno quanto per l’arte e i ricercati pezzi di antiquariato di cui è collezionista: si tratta dell’ambasciatore inglese Sir William Hamilton, che, tra le altre vicende, si trova coinvolto in un triangolo amoroso che vede in lui uno dei vertici, assieme alla seconda moglie Emma, considerata una delle donne piú belle dell’epoca, e all’ammiraglio Horatio Nelson. Nell’intreccio narrativo le vicende storiche realmente accadute passano attraverso l’immaginazione dell’autrice, diventando vive e creando mondi imprevisti. Sempre presente sullo sfondo del romanzo, il Vesuvio pare simboleggiare la bellezza, l’imprevedibilità, l’inquietante vitalità e la potenza esplosiva delle cose che giacciono sotto la superficie e improvvisamente tornano visibili. Ne “L’amante del vulcano”, da molti anni introvabile in Italia, Sontag mette in scena lo spettacolo della Storia, filtrandolo attraverso una forte coscienza autoriale.
Susan Sontag
Dopo un iter di studi in filosofia presso le università di Berkeley e Chicago, S. si laureò in letteratura inglese alla Harvard university nel 1954.
Proseguì poi la propria formazione in Europa (università di Oxford, 1957; Parigi, 1957-58).
Nel 1959 si stabilì a New York, muovendo i primi passe in una carriera di saggista free lance.
Per un breve periodo di tempo diresse la rivista Commentary.
Dopo aver insegnato letteratura e filosofia in diverse università americane, si dedicò completamente, anche grazie alle possibilità datele da varie, prestigiose borse di studio (Guggenheim, Rockefeller), all’attività di ricerca in proprio.
Il pensiero di Sontag crea ponti fra la cultura filosofica e letteraria europea − esempio ne sono i volumi antologici dedicati ad Antonin Artaud (1976) e a Roland Barthes (1981) per la sua cura.
Pubblica negli anni Sessanta un vasto corpus di saggi, che le danno immediata notorietà. Ricordiamo almeno Against interpretation (1966; trad. it. Contro l’interpretazione 1967) e Styles of radical will (1969; trad. it., Interpretazioni tendenziose, 1975).
Successivamente estende il suo sguardo alle malattie (il cancro, dal quale verrà colpita in tre momenti diversi e che le sarà fatale, e l’AIDS). I due volumi Illness as metaphor (1977), AIDS and its metaphor (1988; trad. it., Malattia come metafora: aids e cancro, 1992) offrono un’interpretazione straordinariamente acuta e pertinente delle metafore che la società usa per travisare e mistificare le due malattie.
Al rapporto fra interpretazione e realtà sensibile è dedicato On photography (1977; trad. it., Sulla fotografia. Realtà e immagine della nostra società, 1992), che le valse il premio del National Book Critics’ Circle per la miglior opera critica dell’anno.
Con la scrittura critica Sontag ha raggiunto un pubblico vastissimo ed eterogeneo, ma è la scrittura narrativa, nella forma di romanzi e racconti, che S. la scrittrice scelse quale forma d’espressione privilegiata, a cominciare dall’opera d’esordio, The benefactor (1963; trad. it. Il benefattore, 1965).
Seguono poi Death kit (1967; trad. it. Il kit della morte, 1973), Duet for cannibals (1970) e Brother Carl (1974), opere cinematografiche; alcuni dei racconti di I, etcetera (1978; trad. it., 1980) come Vecchie lagnanze rivisitate; e Giro turistico senza guida (1983), film dedicato a Venezia e prodotto da RAI 3, e ancora Under the sign of Saturn (1980; trad. it. Sotto il segno di Saturno, 1982) che prosegue l’indagine saggistica (concentrandosi sul tema della malinconia) e The Vesuvius lover (1992; trad. it., L’amante del vulcano, 1994).
Alla sua malattia, e agli ultimi mesi, è dedicato il libro scritto dal figlio di Sontag, David Rieff (che è stato a lungo editore della madre), Senza consolazione (Swimming in the sea of death, 2005).
Susan Sontag riposa nel cimitero di Montparnasse, a Parigi.