
Pagine: 256
Prezzo: euro 16.50
Scompartimento n.6
di Rosa Liksom – Iperborea
Mosca, anni ’80, sul leggendario treno della Transiberiana diretto a Ulan Bator, in Mongolia, due estranei si trovano a condividere lo stesso scompartimento: una timida e taciturna studentessa finlandese e un violento proletario russo dall’inesauribile sete di vodka. Nell’intimità forzata del piccolo spazio chiuso la tensione sale. Lui è uno sciovinista, misogino, antisemita, avvezzo al carcere e ai campi di correzione, ma con l’irriducibile passione per la vita di chi si aggrappa agli istinti bruti per non cedere al vuoto che lo circonda. Vede il fallimento del sogno sovietico, la deriva della grande madre Russia, ma non può che difenderla con la disperazione di un amore deluso. Lei è tormentata dai ricordi del suo ragazzo moscovita, uno studente che si è finto pazzo per non combattere in Afghanistan ed è impazzito nel manicomio dove l’hanno rinchiuso, lasciandola piena di domande senza risposta nella terra che l’ha sedotta. È l’anima di questa terra a pulsare nelle sconfinate distese che il treno attraversa, nei villaggi divorati dal degrado e dalla taiga innevata, nelle città chiuse dei deportati e degli scienziati, nel mosaico di identità e popoli di una Siberia in cui tutto è estremo. Con un realismo crudo che trasuda poesia, Rosa Liksom racconta l’incontro tra due destini, tra l’universo maschile e femminile, ma soprattutto il viaggio attraverso la fine di un impero che sembra sciogliersi in fanghiglia ai primi segni del disgelo, nel cuore di un popolo disilluso e fiero, rude e sentimentale, rassegnato e ribelle, che vive nella perenne nostalgia del passato e del futuro, nell’eterno sogno cechoviano «A Mosca! A Mosca!
Rosa Liksom
Nata a Ylitornio, un villaggio della Lapponia, in una famiglia di allevatori di renne, Rosa Liksom ha trascorso la sua giovinezza viaggiando tra la Russia e l’Europa, è stata squatter, biker e ha vissuto in alcune comuni. Apprezzata fin dagli esordi da critica e pubblico, ha debuttato nel 1985 con una raccolta di racconti ottenendo il Premio J.H. Erkko. Dopo gli studi di antropologia a Helsinki e a Copenaghen, si è dedicata alle scienze sociali all’Università di Mosca, e da quel momento il mondo russo è entrato a far parte dei suoi romanzi, come Stazione spaziale Gagarin (1987) e Go Mosca Go (1988). Oggi è una delle più famose scrittrici e artiste finlandesi, tradotta in 17 paesi. Con Scompartimento n. 6 ha vinto il Premio Finlandia 2011, il più prestigioso riconoscimento letterario finlandese, e nel 2020 le è stato assegnato il Premio Nordico dell’Accademia svedese, il cosiddetto «piccolo Nobel». Nel 2021 il regista finlandese Juho Kuosmanen ha vinto il Gran premio della giuria al Festival di Cannes con il film Scompartimento n. 6, liberamente ispirato al romanzo di Rosa Liksom. Iperborea ha inoltre pubblicato La moglie del colonnello
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