Che cosa imparò Shakespeare a scuola?

Ovvero, un breve confronto tra la scuola di Shakespeare e quella di oggi

Ai tempi di Shakespeare, per coloro che se la potevano permettere, la scuola era una cosa seria, un impegno che assorbiva le energie dei ragazzi dal mattino alla sera, che richiedeva loro una totale dedizione allo studio e una buona disponibilità all’apprendimento mnemonico. Essendo l’impostazione di stampo umanista, lo studio dei classici occupava la maggior parte della giornata e aveva come obiettivo non solo delle buone competenze in latino e in greco, ma anche in retorica e oratoria. Shakespeare fece tesoro di quello che imparò e lo adattò, una volta famoso, nei suoi drammi.

A più di quattrocento anni dalla sua morte, Shakespeare è ancora studiato a scuola: ora è lui uno dei ‘classici’ che richiedono ai ragazzi impegno e dedizione allo studio. Ma in che modo Shakespeare entra a far parte delle nostre vite di studenti? In che modo gli insegnanti del liceo ci aiutano a scoprire la bellezza e la ricchezza dei suoi capolavori? E infine, una volta conosciuto il suo mondo e le sue opere, che cosa ci resta di lui?

Martedì, 12 Febbraio 2019
ore 19.00